mercoledì 20 gennaio 2016

COSIMO IL VECCHIO " I MEDICI DI FIRENZE "


 IL vecchio Cosimo permise che la famiglia Medici iniziasse quella straodinaria ascesa che la fece definire, da Macchiavelli,
 una 
" nobilissima famiglia popolare "
  
I Medici, campagnoli agitati originari di  Mugello, vennero a stabilirsi  in città fin dal XIII secolo per dedicarsi all' industria o al commercio con le risorse che la vendita dei loro beni avrebbe procurato.
Cosimo il Vecchio in mezzo a filosofi e artisti (di G. Vasari nel palazzo vecchio di Firenze )
Brunelleschi e Ghiberti presentano a Cosimo il modello della Chiesa di S. Lorenzo (G. Vasari ).
Cosimo parla con Santi da Poppi. - A destra: Cosimo nel noto ritratto del Pontormo.
In seguito, quando si saranno conquistati un posto preminente, alcuni storici scopriranno loro origini più gloriose.Alcuni sostengono che un prode, tipo Orlando o Rinaldo,avrebbe vinto il gigante Mugello, per cui Carlo Magno avrebbe dato loro per insegna le sei palle rosse in campo d'oro che saranno, poi, lo stemma di famiglia, altri, invece, che le sei palle rosse rappresentavano, nell'arma  dei Medici. Certe pillole farmaceutiche in ricordo dell'avo speziale. Stà di fatto, tuttavia, che queste pillole o palle, come vengono chiamate in Italia, daranno il nome ai partigiani dei Medici, i Palleschi, quando la famiglia avrà in pugno il partito popolare, di parte guelfa, i Popolani, nella lotta secolare contro i Grandi, di parte ghibellina. Agli inizi del XV secolo la famiglia segue ancora la corrente popolare, ma con una fortuna finanziaria assai accresciuta. Ha esteso la sua attività al commercio del danaro: i Medici sono diventati grandi banchieri, e la loro attenzione, ora, è rivolta alla vita pubblica. Colui che portò la casata ai più alti fastigi fu Cosimo, detto il Vecchio, per distinguerlo dal pronipote Cosimo, primo duca di Toscana. E' una delle più interessanti figure della storia. Senza titolo, con la sola potenza della sua autorità personale, Cosimo il Vecchio fu, per trent'anni (1434-1464), il padrone incontrastato della città, reicarnazione dei tiranni che dominarono le antiche cittadinanze. Lo Stato fiorentino non era limitato alla sola città ma si estendeva sulla maggior parte della toscana e sulla città di Pisa, l'antica rivale, alla quale i Fiorentini aveveno, finalmente, imposto la loro sovranità. Sulle rive dell'Arno, Cosimo era conosciuto come "il grande mercante". Alla sua morte, sarà ufficialmente salutato col titolo di "Padre della Patria". In una cronaca del tempo si legge: "Cosimo era tutto, in Firenze; senza di lui, Firenze era nulla". Enea Silvio Piccolomini, divenuto Papa Pio II scriveva a Cosimo: "tu sei l'arbitro della pace, della guerra e della legge. Per essere re, non ti manca che il nome". Quel grande artista che fu Venozzo Gozzolini lo ha coperto da una lunga veste nera, con in testa un berretto da scrivano, sicchè lo si direbbe un impiegato degli Uffizi. In questa acconciatura, Benozzo l'ha rappresentato due volte: una prima, verso il 1460, nella sua mirabile cavalcata dei re Magi, nella cappella Riccardi di Firenze; l'altra, una quindicina d'anni più tardi, nei suoi famosi affreschi del camposanto di Pisa. Aveva un espressione borghese, bonacciona ed astuta, che manifestava finezza, scaltrezza e familiarità. La persona esile si era certo incurvata per le lunghe ore passate a rivedere i conti. Cosimo difettava tanto di signorilità, quanto di bellezza; grave in compagnia, sobrio nella conversazione, rispondeva sempre a monosillabi, o con un cenno della testa e talvolta con aforismi o strane frasi, nelle quali non si capiva nulla. "Conosce le persone solo a guardarle in viso", dissero di lui. Alla tribuna, non era oratore brillante, ma piuttosto un conversatore dalla logica sottile, dalle sinuosità inattese, dalle uscite maliziose, con frasi a volte d'una limpidezza tutta popolare, che convinceva senza argomentazione. Ma nella vita quotidiana, era grave, nullo lo divertiva, ne i giocolieri, ne i buffoni. Gli piaceva giocare a scacchi, curare la sua vigna, zappare nel suo orto.

Fine prima parte
continua...

 



Nessun commento:

Posta un commento